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Analisi Emozionale

Aneurisma Cerebrale

Analisi Emozionale
Aneurisma Cerebrale

Attenzione!

Le informazioni contenute nella sezione Analisi Emozionale dell'enciclopedia GEORN sono offerte a fini informativi e di riflessione interiore, e non devono in alcun modo sostituire consulti psicologici, psichiatrici o medici professionali.

Le spiegazioni emozionali relative ai sintomi fisici e le tecniche proposte (meditazioni guidate, visualizzazioni, affermazioni, esercizi di consapevolezza, PNL o psicologia positiva) si basano su approcci olistici, filosofici e psicosomatici, e non sono da intendersi come diagnosi cliniche, né come trattamenti per disturbi mentali o fisici.

GEORN, i suoi autori e collaboratori non si assumono alcuna responsabilità per decisioni prese o conseguenze derivanti dall’uso autonomo delle indicazioni riportate. In presenza di disturbi psichici, traumi o sintomi persistenti, è sempre necessario rivolgersi a uno psicologo, psicoterapeuta o medico competente.

L’analisi emozionale è un complemento alla consapevolezza personale e al benessere interiore, e non costituisce terapia medica, psicologica o psichiatrica.

Secondo l'analisi emozionale, l’aneurisma è la manifestazione di una tensione esplosiva trattenuta a lungo, un accumulo silenzioso che riguarda pressioni mentali, emozionali o familiari che non sono mai state liberate. Si tratta di un "bottiglia sotto pressione", un conflitto tra il bisogno di controllo e la necessità profonda di lasciar andare.
Nel caso specifico dell’aneurisma cerebrale, il messaggio emotivo è ancora più chiaro:

“La mente è sovraccarica, il pensiero è diventato distruttivo, la razionalità e l’iper-controllo hanno portato la struttura al limite.”

Frasi chiave associate

  • “Mi trattengo troppo.”

  • “Non posso più pensare a tutto.”

  • “Tutta questa pressione finirà per uccidermi.”

  • “Non posso esprimere ciò che sento davvero.”

Il corpo, attraverso l'aneurisma, avverte un pericolo imminente derivante da un blocco cronico di emozioni che non trovano sfogo. C’è un’implosione emotiva latente che può diventare fisica se non gestita consapevolmente.


Tecnica consigliata 

“Rilascio della pressione mentale”

(Ispirata alla PNL e alla Psicologia Positiva)
Obiettivo: sciogliere i blocchi emotivi associati al bisogno di controllo e al trattenere emozioni forti.

Esercizio quotidiano (10-15 minuti)

  • Trova un luogo tranquillo, siediti con la schiena dritta, occhi chiusi.

  • Fai 3 respiri profondi, inspirando dal naso ed espirando lentamente dalla bocca.

  • Visualizza un palloncino rosso nella tua mente: rappresenta la tua mente sotto pressione.

  • Immagina di soffiarci dentro ogni pensiero pesante, ogni responsabilità e ogni paura.

  • Soffia finché senti che il palloncino è pieno… poi visualizza che lo lasci andare in cielo, osservando come si allontana con tutte le pressioni mentali.

Ripeti mentalmente questa affermazione:

“Lascio andare il bisogno di trattenere tutto.
Mi permetto di essere libero e leggero.

  • Rimani in ascolto del tuo corpo e del respiro per 1-2 minuti prima di riaprire gli occhi.

Ripetizione:
1 volta al giorno per almeno 21 giorni consecutivi, preferibilmente al mattino o prima di dormire.


Precauzioni

  • Questo tipo di lavoro emozionale non sostituisce in alcun modo le terapie mediche, neurologiche o psicologiche.

  • Se emergono emozioni forti o ricordi traumatici, è consigliabile rivolgersi a uno psicoterapeuta o counselor olistico.

  • Le tecniche proposte sono integrative e hanno l’obiettivo di ridurre il carico emozionale cronico, non di curare la condizione fisica.

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